“Il tiro diretto di un cecchino è una cosa straordinaria! In un colpo del genere, la traiettoria del proiettile non si alzava oltre il bersaglio per l’intera distanza del tiro. Impostando il mirino sul 6 e mirando alle calcagna dei soldati nemici, si riusciva a sparare una serie di colpi senza resettare il mirino telescopico. Gli ostili venivano prima colpiti alla gamba e poi, man mano che si avvicinavano, allo stomaco e, ancora più vicini, a 300 metri, al petto. Alla fine toccava alla testa”.
La guerra attraverso un’ottica telescopica di donna
Dotata di grande intelligenza e tecnica, Ljudmila Pavlicenko detiene il record di 309 uccisioni confermate, tra cui 29 tiratori scelti. Quando, nel 1941, la Germania di Hitler entrò in guerra contro l’Unione Sovietica, la nostra donna, che era un’appassionata di tiro a segno, decise di interrompere gli studi per diventare una delle 2000 cecchine a servizio del proprio Paese.
L’Armata Rossa, infatti, fu l’unica fra le forze armate maggiori dei Paesi belligeranti durante la Seconda guerra mondiale a permettere il servizio attivo alle donne. Per chi fosse interessato, sul blog è presente anche la recensione di un libro che raccoglie le storie di guerra delle donne sovietiche. Per la verità, ci sono stati altri casi nella Seconda guerra mondiale di combattenti donne, come nella Berlino assediata proprio dai Sovietici nel 1945, dove è verosimile che si fronteggiarono donne arruolate nei due schieramenti opposti, o; in generale, poi, le donne furono molto attive nelle formazioni partigiane di tanti paesi, e nel caso dell’Italia le donne combatterono anche come ausiliarie in seno all’esercito della Repubblica sociale. Speriamo presto di potere occuparci anche delle loro storie.
La cecchina dell’Armata Rossa di Ljudmila Pavlicenko riesce a toccare l’orrore della guerra con tanta leggerezza quanto il colpo che partiva dal suo fucile dopo ore di appostamento tra fango e neve.
Diciannove capitoli di pure emozioni dettate dall’emotività e dolcezza che solo una donna sa evocare. Le descrizioni sono molto dettagliate, tanto da far sembrare al lettore di trovarsi, per un istante, accanto a lei, durante un appostamento.
Il libro in copia fisica è venduto a 22€, e li vale tutti. Il volume contiene innanzitutto la prima traduzione italiana dell’autobiografia della donna, che scomparve all’età di 58 anni nel 1974 dopo aver pubblicato l’originale russo. Le sue pagine rievocano tutte le sfide affrontate ed anche la grande e decisiva battaglia di Sebastopoli. Il testo, infine, è corredato da numerose immagini d’epoca: insomma, un vero e proprio libro di cultura storica ed emotiva