Carissimi/e lettori/lettrici del Blog,
rieccoci qui, a quasi due mesi dall’ultimo articolo, a continuare il nostro discorso sui 32 bit che hanno rivoluzionato la storia recente nel campo delle telecomunicazioni militari e civili.
Prima di addentrarci nei meandri delle reti che abbiamo citato verso l’ultima parte del precedente articolo, vorrei “rubarmi” un po’ dello spazio dedicato all’introduzione di questa nuova parte, per parlare di questi ultimi due mesi che hanno toccato da vicino ciascuno di noi e che ahimè, il nostro bellissimo Paese, ha pagato a caro, carissimo prezzo, col sacrificio di tante vite umane.
Purtroppo, in momenti come questo, è difficile riuscire a fare le cose più semplici: è difficile uscire di casa per andarci a fare due passi, rilassarsi per svagarci dalle difficoltà del momento, uscire per andare a trovare un nostro parente, un nostro amico, il/la nostro/a partner, abbiamo vissuto (e stiamo tutt’ora) vivendo un momento storico che sta pesantemente limitando tutte le nostre libertà, come se fossimo in guerra.
Come in tutte le guerre, anche in quella che stiamo “combattendo” proprio in questi giorni, c’è un nemico da sconfiggere, ma questa volta, il nemico è infinitamente piccolo, invisibile, eppure, è stato in grado di mettere in ginocchio l’umanità intera, è stato in grado di farci capire che non siamo i padroni del mondo, ma anzi, che siamo fragili, fragili come uno scricciolo.
Eppure, nonostante le enormi difficoltà che tutti stiamo vivendo, fin dal primo istante in cui questa emergenza che ci ha stravolti si è palesata, c’è stato chi ha messo al primo posto non la propria vita o il proprio benessere, ma ha anteposto a se stesso la vita di tutti quanti noi, prodigandosi in mille modi per salvaguardarla, per questo motivo mi sento di esprimere il mio piccolo ringraziamento e devozione a tutti coloro che hanno donato aiuto: medici, infermieri, operatori di tutte le Forze Armate, volontari della Protezione Civile e della Croce Rossa Italiana e quanti altri abbiano contribuito a fornire un aiuto prezioso per salvaguardare la vita: a voi, va la mia (e la nostra) più sincera gratitudine per il sacrificio che state compiendo, senza di voi, nessuno ce l’avrebbe fatta, senza il vostro esempio di abnegazione e devozione al dovere, nemmeno noi, passivi osservatori, avremmo avuto la forza di continuare a lavorare, di continuare a credere che c’è sempre qualcuno pronto a tenderci la mano per porgerci il suo aiuto.
A voi, ancora grazie.
NIPRNET, SIPRNET e JWICS
Ebbene, dopo questa sincera e dovuta introduzione, ritorniamo ad occuparci di quello che avevamo accennato alla fine del precedente articolo, ovvero di: NIPRNET, SIPRNET e JWICS, queste tre reti sono state il risultato della trasformazione ed unione di MILNET, DSNET-1, DSNET-2 e DSNET-3.
NIPRNET è l’acronimo per: UNclassified But Sensitive Internet Protocol Router NETwork ed è una rete basata su protocollo IP utilizzata per scambiare informazioni non classificate, incluse le informazioni soggette al controllo sulla distribuzione, attraverso le reti private degli utenti che vi accedono, come accadeva per MILNET.
Questa rete, inoltre, forinisce a tutti suoi utenti accesso alla Rete Internet e tutti i nodi direte NIPRNET sono composti da router IP gestiti direttamente dal DoD.
SIPRNET è l’acronimo per: Secret Internet Protocol Router NETwork ed è una rete di calcolatori tra loro interconnessi, utilizzati dal DoD e dal Dipartimento di Stato USA per trasmettere informazioni classificate (fino al livello secret) attraverso reti a commutazione di pacchetto, considerate come “ambienti completamente sicuri“.
La rete SIPRNET fornisce ai propri utenti anche accesso a servizi come le email e l’ipertesto (navigazione web), può considerarsi come la versione militare del DoD dell’intranet civile/pubblica.
In secondo luogo la SIPRNET è considerata come una componente del DISN (Defense Information System Network), che gestisce le reti di telecomunicazione della Difesa, sotto tutti i livelli.
Altre componenti del DISN, con altre necessità a livello di sicurezza, gestiscono i rispettivi livelli di segretezza, come la NIPRNET che gestisce le comunicazioni non sicure ed il JWICS che invece gestisce le comunicazioni top-secret.
A livello di accesso, questa rete, la SIPRNET, è disponibile a pochissimi ed affidabili alleati degli Stati Uniti (Canada, UK..ecc); tutti i files che sono originati dalla SIPRNET sono flaggati (ovvero marcati) da un tag (marchio, appunto) nell’header del protocollo Internet, corrispondente a: SIPDIS (ovvero: SIPRNET DIStribution).
Inoltre, secondo i manuali di sviluppo web del Dipartimento di Stato USA, la struttura dei domini e le convenzioni dei nomi, sono le medesime di Internet, fatta eccezione per i domini di secondo livello che vanno ad identificare particolari esigenze.
JWICS è l’acronimo per Joint Worldwide Intelligence Communications System ed è una rete che tratta traffico top-secret, è direttamente gestita dalla DIA (Defense Intelligence Agency) ed è utilizzata da diversi dipartimenti: il DoD, il Dipartimento di Stato, il Dipartimento per la Sicurezza Interna ed il Dipartimento della Giustizia, come già detto, viene utilizzata per tramettere traffico classificato.
In altri termini la JWICS può essere considerata come l’intranet top-secret del DoD, assieme alla sua controparte segreta, ovvero la: SIPRNET.
Per il momento è tutto e vi do appuntamento alla prossima puntata, in cui andremo ad analizzare, invece, un aspetto interessante che avevamo accennato all’inizio di questa serie: la presenza di un flag specifico all’interno dell’header IP che è in grado di trasmettere informazioni molto importanti circa il carico che quel determinato pacchetto sta trasportando e vedremo in che modo è correlato a quanto abbiamo detto finora!
Stay hungry, stay generic!
[…] Nella terza parte abbiamo parlato di tre tipologie di reti militari: […]
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