Punta e clicca, un’esperienza a giocatore singolo
Ogni tanto mi dedico a giochi diversi, ormai l’ho ripetuto un sacco di volte. Mi serve per non annoiarmi e soprattutto per apprezzare maggiormente ArmA. Sono sempre stato appassionato di avventure grafiche, a volte chiamate punta e clicca. Sono tutti quei giochi in cui, per avanzare, occorre prendere decisioni, risolvere enigmi, trovare e combinare oggetti e cose del genere. Questo tipo di gioco è rigorosamente senza multiplayer. Le decisioni che prendo io, del resto, non saranno necessariamente uguali a quelle che potrebbe prendere un altro giocatore.
Le avventure che più mi sono piaciute sono sicuramente tutte quelle di Benoît Sokal, disegnatore, fumettista, artista grafico a tutto tondo che, con la collaborazione con Microidis, è approdato nel mondo videoludico.
Tutte le avventure di Sokal si contraddistinguono per gli scenari, curati in ogni dettaglio e di una bellezza, per i miei gusti ovviamente, ineguagliabile.
Tutta questa introduzione per dire che non ho mai abbandonato il genere, anche se devo ammettere che per molti anni non ho trovato avventure che mi esaltassero, sia per storia che per scenari.
Poco tempo fa, tutto è cambiato.
Life Is Strange: che cos’è?
Come sempre capita durante gli sconti di Steam, qualche cosa di buono esce e scopro giochi che altrimenti mi sarebbero passati sotto al naso. Uno di questi è proprio Life Is Strange.
Life is Strange è un titolo che, diviso in 5 capitoli, è ben diverso dai soliti punta e clicca a cui ero abituato. Tutto il gioco, infatti, è in terza persona. Possiamo controllare il personaggio principale con i soliti WASD ed il mouse, cosa che, normalmente, nei punta e clicca non accade, perché il personaggio viene mosso rigorosamente tramite il cursore del mouse, che serve poi a compiere ogni altra azione (di qui la definizione di punta e clicca, del resto).
Per prima cosa, nel gioco vestiamo i panni di una adolescente, Maxine, che si trova ad affrontare i drammi adolescenziali legati al ritorno ad Arcadia Bay. Questa è la città dove aveva vissuto fino a 5 anni prima, prima di andarsene e perdere così i contatti con Chloe, la sua amica di infanzia.
Dopo poco dall’inizio del gioco scopriamo che Maxine ha il potere di riavvolgere il tempo, per piccoli attimi che possono però fare la differenza durante il gioco.
Durante tutti i 5 capitoli, saremo sottoposti a delle scelte, che influiranno sulla storia e sul suo corso. Ogni scelta però, e qui viene il bello, può essere cambiata tornando indietro nel tempo, grazie al potere di Maxine. Una volta passati oltre, la scelta per cui abbiamo optato sarà definitiva. Staremo quindi sempre con il dubbio di aver fatto la scelta giusta e questo ci farà apprezzare ancora di più il sistema.
Alcuni capitoli ti lasceranno senza parole. Un minimo cambiamento potrà portare ad un enorme cambiamento della storia e starà a noi decidere se sistemare la situazione o no.
Io ho apprezzato tantissimo tutta la struttura del gioco, tant’è che ho preso anche il prequel del gioco, Life is Strange Before the Storm. Vi assicuro che non vedo l’ora di giocarlo!
Qualche altro dettaglio
Le grafiche ed il gameplay sono molto curati. I dialoghi, tutti in inglese ma con i sottotitoli in italiano disponibili, ti permettono di seguire il gioco in modo semplice.
Il diario è un altro strumento fondamentale. Esso raccoglie infatti i pensieri di Maxine, le foto e anche gli SMS, che faranno da contorno alla storia stessa.
Che cosa mi è piaciuto di Life Is Strange?
Personalmente, ho molto apprezzato la longevità del gioco, le intricate linee temporali legate alle scelte, fanno sì che non sia un gioco mordi e fuggi, bensì un titolo che va gustato con calma e attenzione.
Se sei un appassionato del genere o anche sei solo curioso di provare un’avventura davvero ben fatta, non posso che consigliare vivamente di giocare Life is Strange.