Portachiavi di Parliamo Generico home made

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Bentornati, ci siete cascati ancora, eh? Avete visto un articolo di UncleBob e avrete pensato:

Chissà cosa cosa avrà combinato questa volta!

Eh lo so, ormai in questo blog faccio questo effetto, modestamente.

Scherzi a parte, come sapete non riesco a stare fermo. Chi ci segue sa che faccio parte dello staff di Parliamo Generico, che conduco assieme a Nena e che va avanti da Gennaio. Il principale mezzo per mantenere il contatto con chi segue il podcast è Instagram. Durante la settimana dell’uscita dell’episodio al martedì – ore 10:00 non dimenticatelo! -, tutti i giorni viene pubblicata una storia, un estratto ed il quiz. Sì, avete letto bene! Tutti i sabati pubblichiamo un semplice quiz di 3 domande a cui potete rispondere. Da quando abbiamo iniziato, una cosa ci siamo sempre chiesti è:

Ma non sarebbe carino avere un piccolo gadget con la quale omaggiare chi risponde correttamente al quiz?

Effettivamente è una forma di ringraziamento a chi ci segue, ma cosa fare? Di gingilli carini ce ne sono tanti, ma bisogna affidarsi a qualche ditta specializzata, fare grossi ordini, poi rispedire ai vincitori. Sinceramente, anche se è la strada più semplice, non mi dava la sensazione di fare qualcosa per chi ci ascolta.

Sì, sono un sentimentale, anche se non sembra, e ci tenevo che fosse qualcosa fatto a mano.

Guardandomi in giro, non riuscivo a trovare qualche cosa che mi ispirasse da poter proporre ai ragazzi del podcast. Fino quando non ho scoperto gli Spotify Codes.

Che cosa siano è molto facile da spiegare. In sostanza, funzionano come dei codici a barre, o meglio ancora come dei QR Codes: inquadrandoli con la fotocamera del telefono rimandano al link interno del codice. Ecco, quelli Spotify funzionano allo stesso modo. Si apre l’applicazione, si va nella sezione di ricerca e, cliccando sulla icona della fotocamera a destra, si inquadrano gli Spotify Codes che rimanderanno alla canzone o, nel nostro caso, alla home page Spotify di Parliamo Generico.

Figo no? Ma come sfruttarlo?

Un nuovo progetto…

Semplice, un semplicissimo portachiavi. In Internet se ne trovano di ogni tipo: plexiglass, legno, bamboo, vetro, ferro cromato e chi più ne ha più ne metta.

Ora, secondo voi io vado a comprare qualcosa già fatto quando ho un incisore laser e del compensato di betulla che aspetta di essere lavorato?

Avete indovinato: neanche per sogno!

Mi sono messo a cercare nelle varie sezioni di Spotify e ho trovato il nostro Code

A me non serve tutta l’immagine che propone Spotify, ma solo la barra sotto, che è il vero code. Quindi l’ho semplicemente ritagliato con un software di editing grafico et voilà… il code è pronto.

Ora serve il materiale e, come ho accennato prima, la mia scelta è caduta sul compensato di betulla. Sono semplici fogli A4, con spessore 3mm, venduti principalmente per fare del decoupage.

Io ne uso svariati perché faccio un sacco di progetti per il mio camper o anche solo per sfizio personale; li acquisto a pacchi da 50 pezzi, quindi in casa non manca mai.

Materiale deciso, Spotify code a disposizione, mi trasferisco sul PC per il controllo del laser e mi metto al lavoro.

Il mio laser è un Orthur laser master 2. È un laser di tipo cartesiano, dove i movimenti sono semplicemente sull’asse verticale e orizzontale. Monta un modulo laser a diodo (luce blu) da 20 Watt, con una potenza effettiva luminosa di circa 5.5 Watt.

L’utilizzo è relativamente semplice: si piazza il pezzo da incidere sotto al modulo, si regola il fuoco del laser, si avvia la lavorazione dal software e basta attendere. Più o meno è lo stesso procedimento di una stampante 3D.

Ma vado per gradi: la prima cosa da fare è importare l’immagine. Come vedete, però se avviassi la lavorazione così il risultato sarebbe pessimo.

La soluzione migliore è tracciare l’immagine (sostanzialmente la si vettorizza) e con la funzione riempimento creo la nuova anteprima e ora mi sembra perfetta.

Faccio una prova di incisione su un pezzo di prova.

Il risultato direi che è perfetto: se scannerizzo con Spotify vengo portato alla pagina principale di Parliamo Generico, quindi funziona.

Ora mi serve la forma del portachiavi. Direi che un semplice rettangolo arrotondato agli angoli è perfetto; aggiungo il nome del podcast sotto al code e marco una posizione per il foro che ospiterà l’anello per le chiavi.

Direi che il progetto è ok. Lo replico in modo da sfruttare tutto il foglio di compensato e imposto i layer di incisione e di taglio.

Per questo progetto ho deciso di usare queste impostazioni:

  • Incisione: velocità 1500 mm/s – potenza 85% – 1 passaggio
  • Taglio (1° giro): velocità 300 mm/s – potenza 100% – 50 passaggi
  • Taglio (2° giro): velocità 300 mm/s – potenza 100% – 20 passaggi

Queste impostazioni mi permetteranno di avere una incisione chiara e ben marcata, mentre, per quanto riguarda il taglio, ho dovuto dividere il lavoro in due sezioni, una da 50 passaggi e una da 20. Il software infatti permette di programmare per ogni layer, quindi ogni sezione di lavoro, un massimo di 50 passaggi. Solo 50 passaggi, vista la potenza del laser, non sono sufficienti per avere una incisione che permetta di dividere bene i pezzi, quindi ho programmato una seconda sezione di taglio di altri 20 passaggi, per migliorare il risultato finale.

Con un laser di tipo diverso, magari a CO2, probabilmente con due o forse tre passaggi avrei ottenuto un taglio perfetto.

Sono pronto per avviare la lavorazione e ci vediamo tra 15 ore.

15 ore dopo…

Ora che la sessione è terminata non mi resta che dividere il tutto:

Ora foro per la catena:

Foro di 3 mm per il passaggio dell’anello

E per finire una bella levigata generale:

Ora è tutto pronto per essere unito:

Il portachiavi è terminato. Semplice, funzionante e soddisfacente anche al tatto.

Chiudo questo articolo/guida nella speranza che, nella sua semplicità, abbia saputo trasmettere quanta passione abbiamo noi di Parliamo Generico, la passione e la voglia di trasmettere qualche cosa a chi ci ascolta.