Retrogames – tornare a vivere le sale giochi. Parte 1 – scelta dei componenti

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Se stai leggendo questo articolo evidentemente vuoi costruirti un cabinato per retrogames. Come ho detto nell’articolo principale, che trovi qui, le scelte da fare sono diverse. Di seguito ti elenco la lista dei componenti elettronici necessari e poi passerò alla descrizione vera e propria.

Ti ricordo che questa è una delle strade possibili, personalmente ne ho costruiti due con due tecniche diverse ma ottenendo risultati praticamente identici in termini di utilizzo, ma completamente diversi in termini di gestione.

il primo cabinet che ho costruito, partendo da zero

Il primo che ho costruito, partendo da zero ha impiegato l’utilizzo un pc. Il secondo invece è stato il recupero e restauro di un cabinet originale, usando come cervello un Raspberry Pi3+.

Cabinet recuperato da un vecchio installatore.

Mi baserò su quest’ultimo progetto perché lo reputo più semplice e alla portata di tutti, sia per configurazione che per costruzione vera e propria.

Materiale necessario:

  • Raspberry Pi3: cos’è Raspberry? E’ il cervello del cabinato, infatti è un microcomputer in grado di avviare un sistema operativo e di conseguenza gli emulatori. Al momento della stesura di questa parte è appena uscito Retropie (sistema operativo pensato per l’emulazione) per Raspberry Pi4, ma ancora non si sa quanto sarà stabile. Il mio consiglio è di usare un modello Pi3 B+, non necessita di ventole ed è più silenzioso.
  • Scheda MircoSD: da almeno 8 GB, ma considera che più emulatori vuoi aggiungere e più spazio ti servirà, consiglio di stare eventualmente sui 64Gb.Nei kit normalmente è già compresa la scheda.
  • Pulsanti retrogames + controller: di kit ne trovi a tonnellate in rete, personalmente, partendo da un cabinato da restaurare, i pulsanti li avevo già e ho dovuto acquistare solo le periferiche di controllo. Nulla vieta di ricostruire anche solo la pulsantiera sostituendo o recuperando altri pulsanti, per portarli ad un numero maggiore. Nel mio caso ho lasciato la pulsantiera originale per fare meno modifiche e lasciare il più originale possibile il cabinet (pulsantiera che può raccontare una storia fatta di “infiniti cazzottoni giocando a Toki,metal slug e sunset rider, senza che queste mostrassero mai segni di cedimento” cit.Baciamattoni).
  • Pulsanti retrogames senza controller: se sei un vero smanettone puoi anche evitare di acquistare i controller, perchè Raspberry (almeno la versione Pi3+), è dotato di porta GPIO a 42 pin. Se hai voglia di smanettare con le configurazioni e attivarla, puoi pensare di collegare direttamente i pulsanti a questa porta.
  • Schermo: qua la cosa è legata esclusivamente al tuo progetto, nel mio ho utilizzato una vecchia tv lcd 24 pollici alla quale era saltato il sintonizzatore, sempre nell’ottica di risparmiare. Questo mi ha permesso anche di sfruttare l’audio della tv stessa e collegarlo al cabinet.
  • Casse audio: anche in questo caso, dipende da te. Se costruisci da zero devi necessariamente usare delle casse da montare sul cabinet che collegherai, usando il suo amplificatore, direttamente all’uscita jack del Raspberry. In alternativa puoi fare come me e staccare le casse dalla tv e metterle nell’alloggiamento del cabinet, allungando i fili per portarli al suo connettore e avendo il vantaggio di poter alzare e abbassare il volume usando il telecomando della tv stessa.

Come vedi, molte cose dipenderanno esclusivamente dalla strada che vuoi intraprendere, ma in tutti i casi, questo è ciò che ti serve. Mi viene da dire che oltre a Raspberry, tutto il resto è di libera scelta. Ma partiamo dalla base, il cabinato. Le opzioni disponibili sono:

  • Bartop: si tratta sostanzialmente della parte superiore del cabinato. Ci sono molti kit da assemblare in MDF, hanno un costo basso e sono tutti pre tagliati.
  • Bartop completi: sono la stessa cosa di quello sopra ma con anche il piedistallo.
  • Cabinet recuperato: questa è la soluzione più bella, prima di tutto esteticamente. Sei certo che sia esattamente come quelli delle sale giochi, perché appunto lo è, poi anche dal punto di memoria e recupero di un involucro che ha visto tantissime persone crescere e divertirsi ed il fatto di dargli una nuova vita è per me una cosa fantastica. In più abbiamo il vantaggio che al 99% ha la gettoniera, cosa che come ho detto, per me è fondamentale.
  • Costruire da zero: anche questa è un’ottima strada. Ti permette di attenerti ai progetti standard o crearne uno tutto tuo. Se hai manualità, strumenti, voglia e tempo da dedicare al progetto, questa sicuramente è la strada che ti darà più soddisfazione.

Ora che hai un quadro generale su cosa ti serve, procurati tutto il materiale. Dal prossimo articolo andrò a piegarti come preparare il Raspberry per accogliere i tuoi emulatori ed incominciare a mettere mano al tuo progetto.